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giovedì 28 giugno 2012

DILEMMI E FRODI


Ho preso spunto dagli argomenti del carissimo amico Andrea al post precedente e volevo dimostrare che il dilemma che si poneva prima delle ultime elezioni (fatte 2 settimane fa) era una grande frode politica. Il dilemma era diventato molto rilevante e si poneva in modo quasi come un ricatto dal blocco neoliberista europeo e nazionale e era "osservazione di ciò che è stato convenuto o l'uscita dalla zona euro e l'Unione europea".
Esiste un "economicismo" cioè una tendenza di parlare sempre con termini di economia politica nelle nostre società moderne. Lo rifiuto senza altro. Ma questo rifiuto dell' "economicismo", non significa che non dobbiamo o non possiamo parlare in termini di economia politica! L'opposto: il rifiuto si basa principalmente sulla comprensione dell'irrazionalità del capitalismo moderno e della sua crudeltà verso tutti gli esseri vivi, sia uomini sia animali, che tratta puntualmente come numeri. Comprendendo le teorie neoliberiste, abbiamo il diritto di rifiutare l'"economicismo" e insistere sul fatto che la soluzione deve essere ricercata al di fuori della sfera economica e non può che essere solo politica.
Ricordate che non credo alla "democrazia" rappresentativa e il sistema parlamentare, che tende essere una oligarchia pura e chiara, non credo poi che sia in grado di dare una soluzione reale attraverso le elezioni. Il dilemma, secondo me, non era se sarebbe prevalso nelle elezioni un fronte pro-europeo o il contrario. Il vero dilemma era (e lo è ancora) se con i dati attuali abbiamo anche una minima speranza di sopravvivenza o meno. Se il percorso scelto dalle elit politiche potrebbe avere una possibile via d'uscita o se si conduce direttamente e senza ostacoli al cimitero...
Prima di tutto bisogna capire questo famoso accordo di mutuo:

L' accordo del mutuo:
L'accordo del mutuo era l'ultimo episodio, almeno finora, ad una serie che è iniziata nel maggio del 2010 con la firma del primo "Memorandum" (si chiama così l'accordo che accompagna il mutuo e si tratta di atti e cose che bisogna fare lo Stato che assicura che i soldi vengono ripagati al creditore) e è proseguita nel luglio del 2010 con il cambio della legislazione sulla pubblica assicurazione, in agosto 2010 con il primo aggiornamento, nel mese di novembre 2010 con il secondo aggiornamento, nel mese di febbraio 2011 con il terzo aggiornamento del "memorandum", con i tagli ai salari e alle pensioni che hanno avuto luogo nel marzo del 2011, con la votazione del "disegno a termine medio" con le nuove misure di austerità e le leggi applicative nel Giugno del 2011 (nonostante la  rabbia popolare generalizzata e la forte resistenza, ricordate avevo scritto di questi fatti), l'imposizione di un "contributo di solidarietà" (che è una tassa in più senza nessun segno di solidarietà dal momento che lo pagano tutti e alla fine non aiuta nessuno!), l'unificazione dei salari (ovviamente verso il basso) degli impiegati pubblici nel mese di agosto 2011 (si chiama libro paga unico forse in Italiano?), l'accordo sul "haircut" (taglio) del debito dello Stato, le privatizzazioni, la drammatica riduzione della soglia del reddito non tassabile (da 10.000 euro adesso si tratta di 5.000, cioè chi ha reddito 5.000 all'anno paga anche l'imposta) e una nuova tassa imposta alla proprietà immobiliare che va riscossa attraverso le bollette dell'energia elettrica (in modo che se non la paghi ti staccano la corrente!) nel mese di ottobre 2011.

Le nuove misure annunciate nel febbraio 2012 - le misure che dovevano essere adottate fino la fine di questo mese (giugno 2012)- raggiungono la somma di oltre 11 miliardi di euro e sono così insopportabili e dannosi che si può dire che la differenza fondamentale tra il primo e il secondo contratto di mutuo e i relativi "memorandum" è una differenza di qualità.

I punti più importanti del nuovo contratto di finanziamento sono i seguenti:

1. La Chiusura di Enti e licenziamenti nel pubblico (15.000 persone nel 2012 e 150.000 persone entro la fine del 2015) - obiettivo, che se si raggiunge, renderà il settore pubblico greco il più piccolo dell'Unione europea e uno dei più piccoli in tutto il mondo! Già nella crisi, e nonostante il bombardamento continuo di disinformazione da parte dei mass media, i pubblici impiegati e i funzionari rappresentavano il 15% della forza lavorativa totale del paese, quando la media della zona euro era sul 16, 5%, mentre il settore pubblico greco costava il 17,3% del PIL quando la media della zona euro era al 21,8%. Infatti, a seguito di un'ondata di pensionamenti e il bloccaggio delle nuove assunzioni, il numero dei dipendenti pubblici dal 768.000 nel luglio 2010 è sceso a 650.000!!

Voglio notare qua che nel famoso "censimento dei dipendenti pubblici" (perché dicevano che i impiegati pubblici erano così tanti che non sapeva manco lo stesso Stato quanti erano), sono stati inclusi come tali anche gli individui che si collegavano con lo Stato con contratti d'opera o contratti di diritto privato a durata limitata. In più, il diritto di valutazione dei funzionari pubblici e stata concessa, ad un gruppo di "esperti francesi" (che si pagano parecchio pure), cosa che dimostra il colonialismo che caratterizza le nuove misure...

2. La riduzione di 22% al salario minimo nel settore privato e di 32% alle persone giovane sotto i 25 anni. Quindi il salario minimo oggi raggiunge per i primi i 586 € lordi (494 netti) e 480 € lordi (430 netti) per i secondi.

Queste riduzioni influiscono (abbassano) a tutti i livelli di stipendi del contratto collettivo nazionale, e anche vari bonus, come l' indennità di maternità e l'indennità di disoccupazione (che è arrivato a 323 € netti).

L'argomento contrario, che cioè prendendo le misure di cui sopra si sarebbe sopravvissuto la tredicesima e la quattordicesima va bene solo per un idiota. Basta capire che i tagli rappresentano 2,8 salari e che, se vengono aggiunti ai 2 salari che erano già tagliati, si raggiunge il 4,8 dei salari - senza nemmeno calcolare l'aumento delle tasse (e le nuove tasse) e l'inflazione nel 2011, che si è conclusa a 3, 1%! Insomma la perdita totale supera il 40% del reddito complessivo dei lavoratori dipendenti che, in Grecia, erano, già prima della crisi, i più poveri della zona euro con l'eccezione dei portoghesi.

L'argomento che, anche così i salari greci sono superiori di quelli portoghesi e dei paesi balcanici non regge tanto perché l'inflazione e il livello dei prezzi in Grecia non sono paragonabili con questi paesi. Quelli che aspettano un calo drastico dei prezzi, aspetteranno molto dal momento che quasi il 70% dei beni di consumo vengono importati dall'estero, e lo stesso vale anche per molte materie prime di beni prodotti in Grecia.

3. I salari speciali (I libri paga speciali?) sono diminuiti di 20% alle forze d'ordine, i militari e insomma a quelli che portano una divisa. Il fatto che dentro tutta la loro disperazione, le elit politiche, attaccano pure le forze di repressione che tante volte le hanno salvate, esercitando violenza brutale contro la società, è una cosa davvero interessante!

4. Un fondo comune per le pensioni integrative, con riduzione di 10% fino i 250 € di pensione, 15% fino a 300 € e il 20% per più di 300 €. Inoltre, una riduzione di 12 % a tutte le pensioni principali di oltre 1.300 €, il 7% delle pensioni di NAT (i marinai) e il 20% delle pensioni dei fondi chiamati "nobili" (cioè avvocati, ingegneri, mercanti ecc..).

5. Il Bilancio preventivo integrativo prevede un aumento delle entrate di 2 miliardi di € (52,2 da 50,2) e la riduzione dei costi di 2,3 miliardi di € (69,5 da 72,8) con la riduzione a) del costo delle spese medicinali (1,1 miliardi di euro), b) delle pensioni (400 milioni), c) degli investimenti pubblici (400 milioni), d) delle spese di funzionamento degli enti (200 milioni), e) degli assegni che davano come aiuto alle famiglie con tanti figli (40 milioni), f) degli sussidi agricoli, e altri....

6. Riduzione di salari, licenziamenti e l'eliminazione del divieto di licenziamento nelle imprese pubbliche e banche controllate dal governo, mentre arriva fra poco (con la revisione costituzionale del 2013 che è già stata annunciata) la generalizzata eliminazione del principio di non licenziamento dei pubblici funzionari.

7. Riduzione dei contributi del datore di lavoro di 5%. Questo si chiama "costo non salariale" che i Sindacati hanno accettato di discutere... Tale riduzione affonderà più profondamente le casse di assicurazione (già affondate) e apre la strada per la discussione di un nuova legislazione sulla assicurazione forse il prossimo mese (durante le vacanze...ovviamente...) in quanto i fondi perdono 6.500.000.000 dall' aumento del percentuale di disoccupazione, 8 miliardi dall' evasione contributiva, 2.200.000.000 dalla riduzione dell salario minimo e € 17.500.000.000 dal "haircut" (il taglio dei titoli Greci che lo Stato greco , in un modo di autofinanziarsi, aveva obbligato le casse di comprare!), per un totale del 34,2 miliardi di €!!

8. Completa liberalizzazione delle professioni c.d. "chiuse"(tra loro anche avvocati). Le conseguenze di questa misura è che fanno diventare proletari una serie di liberi professionisti (soprattutto gli scienziati e altri), che dovranno ora cercare lavoro come "partner" (cioè, manco come dipendenti a tempo pieno) di capitalisti e d'imprese che approfittano come ipermercati le loro rispettive aree.

9. Scioglimento completo del diritto del lavoro, rimuovendo gli accordi settoriali, la rimozione del diritto di ricorrere all'arbitrato unilateralmente dei lavoratori - una istituzione che costituiva una rete di sicurezza minima per loro. Inoltre, l'arbitrato è limitata alle controversie che coinvolgono solo lo stipendio principale e nessun altro beneficio o altro diritto lavorativo.

10. Aumento di 25% dei valori oggettivi degli immobili, che si tradurrà in un aumento proporzionale delle tasse, rendendo così il settore immobiliare greco (e la proprietà immobiliare) il più pesantemente tassato in Europa dal momento che è già molto aggravato con tantissime tasse e imposte. Nessuno si sorprenderebbe se nei prossimi mesi le persone senza tetto o senza fissa dimora si moltiplicano rapidamente...

11. Privatizzazioni di circa 19 miliardi di € (dai 50 miliardi che era l'obiettivo iniziale). Tale riduzione ovviamente, non significa che sarà svenduta meno proprietà pubblica (in realtà: proprietà sociale) ma che sarà svenduta in prezzo ancora più basso!

12. Tentativo intenso del riscosso di tutti i crediti del governo - una misura che non farà male tanto agli grandi evasori fiscali ma al grosso numero di persone che si sono veramente in difficoltà di pagare le numerose tasse dal momento che sono "piegati" dalla recessione e la disoccupazione.

13. Ιl contratto di mutuo è disciplinato dal diritto inglese. Questa clausola significa essenzialmente una rinuncia dell'immunità del paese basata sulla sovranità nazionale, mentre apre la strada per l'esecuzione forzata anche su elementi della ricchezza sociale che normalmente non sono soggette all'esecuzione forzata (il suolo, il mare, i beni culturali ecc). Un tale processo (dell'esecuzione) appartiene ora alla giurisdizione internazionale e non ai tribunali greci! Nello stesso tempo si costituisce un pegno alle riserve del paese e le riserve d'oro della Banca di Grecia, e si rinuncia al diritto della compensazione di reciproci crediti per cancellare il debito greco (ad esempio con le riparazioni di guerra ancora dovute dalla Germania).

Infatti, secondo la legge inglese - che è di tipo coloniale - se il debito non viene pagato nei termini e i modi concordati esiste la possibilità dell'arresto del debitore e cioè dei funzionari statali greci quando si visitano un paese-creditore!

14. Creazione di un conto bancario speciale in cui entrano tutti i soldi del prestito per garantire che saranno utilizzati prima di tutto - se non esclusivamente - per il rimborso degli interessi maturati! Pertanto le affermazioni che "i soldi sarebbero rientrati nell'economia reale" è totalmente infondata! Lo stesso falsa è l'affermazione (che abbiamo sentito tanto e ogni vecchiotto ha creduto) che "se non si fosse ottenuto il prestito lo Stato non avrebbe potuto pagare stipendi e pensioni", dal momento che tutto questo denaro, dall'inizio non era mai destinato al pagamento degli stipendi e delle pensioni. In particolare, il 91,5% di questi soldi è destinato al pagamento degli interessi e un 8,5% per le spese di funzionamento dello Stato greco (Funzionamento in senso stretto, non dei stipendi e delle pensioni) - questo percentuale dalla seconda metà del 2012 o 2013 sarà eliminato in modo che il 100% andrà agli interessi e i rimborsi).

15. alla fine si discute: a) la riduzione di 30% della buonuscita (quasi certo), mentre il restante 70% verrà pagato il 40% in anticipo e il resto a 5-10 rate nell'arco di cinque anni (se la persona vive ancora) e b) l'imposizione di un unico IVA tra il 19-21%. In questo caso ci sarà una crescita esplosiva dell'inflazione perchè l'IVA di tutti i beni principali di vita (per esempio alimentazione) saranno aumentati dal 13% di oggi, al nuovo unico IVA, mentre gli articoli e gli servizi cadranno poco dal tasso elevato del 23% che è oggi (e comunque questi ultimi non sono quelli vitali)...

Per quanto riguarda l'inflazione vale la pena ricordare che è l'unica clausola del "memorandum" che non viene rispettata ... e viene provato che era una grande menzogna la promessa che "la caduta dei salari si sarebbe tradotta in una bassa inflazione". Anche se i costi salariali, solo nel settore privato, sono scesi l' anno scorso di 9,2% ma l'inflazione è costantemente superiore al 3%!

Si continua....

1 commento:

  1. Come direbbero a Terni: Bellu cazzu de lavoro!
    Veramente colonialismo.

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