MA OK....!

mercoledì 22 febbraio 2012

POESIA

Gli ultimi mesi e' stata riscoperta dai Greci una poesia di Palamas che mi piaceva da quando l'avevo letta in scuola. l'ho vista postata in tanti blog e capisco che e' ciò che esprime la maggioranza della gente che pensa un po in Grecia....
il suo nome e' "I padri" cerco di tradurla (anche se non sono bravo...)

"Figlio, il mio terreno che erediterai;
non lasciarlo come lo vedi e lo trovi ora.
Scavalo ancora più profondamente e metti i pali più solidamente,
e arricchisi le sue piante e allarga la sua terra,
e dove sono intrecciati e non potati radirizza i suoi rami,
e portagli l'acqua pura della fonte.
e se ami le cose umane e ciò che non è malato,
getta acqua santa ad esorcizzare gli elfi e mandarli via,
e seminalo di vitalità con piante giovane e fresche.
Diventa potatore, piantatore e maestro. E se
vengono anni sfortunati, tempi arrabbiati,
e quegli uccelli vanno via terrificati, e quegli alberi
non vanno bene per niente altro che per costruire un bastione,
non temere la distruzione. Fuoco! Ascia! Tira,
smetti la seminazione, sradica tutto l'orto, taglialo,
e costruisci un castello su di esso e fortificati dentro
pronto per il combattimento, per il sanguinamento, per la nuova nascita,
che sempre l'aspettiamo e sempre sta per arrivare,
E sempre distrutta si perde nel giro dei cerchi.
Basta che te lo dice una idea, una idea che ti comanda,
una idea corona, una idea spada, che sta al di sopra di tutto".

ecco! ho cercato di tradurla e leggendola non mi piace mica! ... ma ok... spero almeno che si capisce il concetto della poesia!

Questo fine settimana insieme con un amico vado a Monte Athos. Staremo ad un monastero (quello più grande) per una notte ma per il resto staremo in un eremo diverso ogni notte. cammineremo da un eremo all' altro. Parliamo di eremi dove sta un solo eremita e la neve arriva i due metri! spero che l'esperienza sarà bella...
Vi saluto per questa settimana!

lunedì 20 febbraio 2012

La Grecia dimostra come protestare contro un sistema fallito

Traduzione del testo in inglese (Con l'aiuto del google traduttore)

La rabbia visualizzata nelle città greche contro le misure di austerità ispira tutti coloro che stanno soffrendo per il beneficio delle banche e dei ricchi

Non mi piace la violenza. Non credo che molto si ottiene dalla combustione di banche e lo spaccamento delle finestre. Eppure mi sento un impulso di piacere quando vedo la reazione di Atene e delle altre città della Grecia all'accettazione da parte del parlamento greco delle misure imposte dall'Unione europea. In più: se non ci fosse stata un'esplosione di rabbia, mi sarei sentito in un mare di depressione.

La gioia è la gioia di vedere il tanto calpestato verme di ruggire. La gioia di vedere coloro le cui guance sono state schiaffeggiate un migliaio di volte, di dare schiaffi indietro. Come possiamo chiedere dalle persone che accettano umilmente i tagli feroci del tenore di vita che le misure di austerità implicano? Li vogliamo che siano d'accordo che l'enorme forza creativa di tanti giovani dovrebbe essere semplicemente eliminata, il loro talento intrappolato in una vita di disoccupazione di lunga durata? Tutto ciò affinché le banche possano essere ripagate, e il ricco più ricco? Tutto ciò, solo per mantenere un sistema capitalista che ha da tempo superato la sua data di scadenza, che offre ora al mondo niente più che distruzione. Per i Greci, accettare le misure docilmente significherebbe moltiplicare la depressione con la depressione, la depressione di un sistema guasto aggravata dalla depressione della dignità perduta.

La violenza della reazione in Grecia è un grido che va in giro al mondo. Quanto tempo ci stiamo ancora e vedere il mondo lacerato da questi barbari, i ricchi, le banche? Quanto tempo ci stiamo a guardare l'aumento delle ingiustizie, si veda il servizio sanitario smantellato, l'educazione ridotta ad una sciocchezza acritica, le risorse d'acqua del mondo privatizzate, comunità spazzate via e la terra strappata per i profitti delle compagnie minerarie?

L'attacco che è così acuto in Grecia, si svolge in tutto il mondo. Dovunque il denaro sottopone la vita umana e non umana alla sua logica, la logica del profitto. Questa non è una novità, ma l'intensità e l'ampiezza dell'attacco è nuova, e nuova è anche la consapevolezza generale che la dinamica attuale è una dinamica di morte, che è probabile che andiamo tutti verso l'annientamento della vita umana sulla terra . Quando i commentatori spiegano i dettagli degli ultimi negoziazioni tra i governi sul futuro della zona euro, si dimenticano di dire che ciò che viene negoziato così allegramente è il futuro dell'umanità.

Siamo tutti greci. Siamo tutti soggetti, la soggettività dei quali viene semplicemente schiacciata dal rullo compressore di una Storia determinata dal movimento dei mercati monetari. O almeno così sembra e così lo prendono loro. Milioni di Italiani hanno protestato più volte contro Silvio Berlusconi, ma sono stati i mercati monetari che lo hanno fatto cadere. Lo stesso in Grecia: manifestazione dopo manifestazione contro George Papandreou, ma alla fine sono stati i mercati monetari che lo ha respinto. In entrambi i casi, sono stati nominati a prendere il posto dei politici caduti servitori leali e collaudati di denaro, senza nemmeno una parvenza di consultazione popolare. Questo non è manco la Storia fatta dai ricchi e i potenti, anche se certamente traggono profitto da essa: è la Storia fatta da una dinamica che nessuno controlla, una dinamica che sta distruggendo il mondo, se noi lo permettiamo.

Le fiamme ad Atene sono fiamme di rabbia, e ci rallegriamo in loro. Eppure, la rabbia è pericolosa. Se è personalizzata o rivolta contro particolari gruppi di persone (i Tedeschi, in questo caso), può così facilmente diventare puramente distruttiva. Non è un caso che il primo ministro a dimettersi in segno di protesta contro l'ultimo round di misure di austerità in Grecia è stato un leader del partito di estrema destra, Laos*. La rabbia può così facilmente diventare nazionalismo, una rabbia fascista, una rabbia che non fa nulla per rendere il mondo migliore. E 'importante, quindi, di chiarire che la nostra rabbia non è una rabbia contro i Tedeschi, nemmeno una rabbia contro Angela Merkel e David Cameron e Nicolas Sarkozy. Questi politici sono solo simboli arroganti del vero oggetto della nostra rabbia - la regola del denaro, la sottomissione di tutta la vita alla logica del profitto.

Amore e rabbia, rabbia e amore. L'amore è un tema importante nelle lotte che hanno ridefinito il significato della politica nel corso dell'ultimo anno, un tema costante dei movimenti "Occupy", una sensazione profonda anche al centro degli scontri violenti in molte parti del mondo. Eppure l'amore va mano a mano con la rabbia, la rabbia di "Come osano prendere da noi le nostre vite, come osano trattarci come oggetti". La rabbia di un mondo diverso che spinge la sua strada attraverso l'oscenità del mondo che ci circonda. Forse.

Quello di spingere attraverso un mondo diverso non è solo una questione di rabbia, anche se la rabbia è parte di esso. Esso comporta necessariamente la costruzione paziente di un modo diverso di fare le cose, la creazione di diverse forme di vivere sociale e di sostegno reciproco. Dietro lo spettacolo delle banche in fiamme in Grecia c' è un processo più profondo, un movimento silenzioso di persone che si rifiutano di pagare le tariffe degli autobus, bollette di energia elettrica, pedaggi autostradali, i debiti bancari, un movimento, nato dalla necessità e la convinzione, di persone che vogliono organizzare le loro vite in un modo diverso, creando comunità di reciproche reti di sostegno e cibo, che occupano immobili abbandonati e terreni, creando degli orti comunitari, tornando alla campagna, voltando le spalle ai politici (che ormai hanno paura di mostrarsi per le strade) e creando delle forme di democrazia diretta per prendere decisioni sociali. Ancora insufficienti forse, ancora in fase sperimentale, ma cruciale. Dietro dalle fiamme spettacolari, c' è questa ricerca per la creazione di un diverso modo di vivere che determinerà il futuro della Grecia, e del mondo.

Per questa Sabato è stata chiesta, in tutto il mondo, azione a sostegno della rivolta in Grecia. Siamo tutti Greci.

*commento mio: nessun primo ministro della destra nazionalista non si e' dimesso in segno di protesta... anzi! i ministri di questo partito hanno votato a favore delle misure di austerità (e dopo aver votato ''si" uno di loro si e' dimesso). Il capo partito di LAOS (destra nazionalista e cristiana) ha fatto una "capriola" professionale e mentre fino quel momento appoggiava le misure, dopo una clamorosa calata ai suoi percentuali dimostrata all' ultimo sondaggio, ha votato contro!!
ecco un bel articolo scritto da John Holloway al giornale "Guardian":

Greece shows us how to protest against a failed system | John Holloway


The rage displayed in Greek cities against austerity measures inspires all who are suffering for the benefit of banks and the rich

I do not like violence. I do not think that very much is gained by burning banks and smashing windows. And yet I feel a surge of pleasure when I see the reaction in Athens and the other cities in Greece to the acceptance by the Greek parliament of the measures imposed by the European Union. More: if there had not been an explosion of anger, I would have felt adrift in a sea of depression.

The joy is the joy of seeing the much-trodden worm turn and roar. The joy of seeing those whose cheeks have been slapped a thousand times slapping back. How can we ask of people that they accept meekly the ferocious cuts in living standards that the austerity measures imply? Do we want them to just agree that the massive creative potential of so many young people should be just eliminated, their talents trapped in a life of long-term unemployment? All that just so that the banks can be repaid, the rich made richer? All that, just to maintain a capitalist system that has long since passed its sell-by date, that now offers the world nothing but destruction. For the Greeks to accept the measures meekly would be to multiply depression by depression, the depression of a failed system compounded by the depression of lost dignity.

The violence of the reaction in Greece is a cry that goes out to the world. How long will we sit still and see the world torn apart by these barbarians, the rich, the banks? How long will we stand by and watch the injustices increase, see the health service dismantled, education reduced to uncritical nonsense, the water resources of the world privatised, communities wiped out and the earth torn up for the profits of mining companies?

The attack that is so acute in Greece is taking place all over the world. Everywhere money is subjecting human and non-human life to its logic, the logic of profit. This is not new, but the intensity and breadth of the attack is new, and new too is the general awareness that the current dynamic is a dynamic of death, that it is likely that we are all heading towards the annihilation of human life on earth. When the learned commentators explain the details of the latest negotiations between the governments on the future of the eurozone, they forget to mention that what is being negotiated so blithely is the future of humanity.

The violence of the reaction in Greece is a cry that goes out to the world. How long will we sit still and see the world torn apart by these barbarians, the rich, the banks? How long will we stand by and watch the injustices increase, see the health service dismantled, education reduced to uncritical nonsense, the water resources of the world privatised, communities wiped out and the earth torn up for the profits of mining companies?

The attack that is so acute in Greece is taking place all over the world. Everywhere money is subjecting human and non-human life to its logic, the logic of profit. This is not new, but the intensity and breadth of the attack is new, and new too is the general awareness that the current dynamic is a dynamic of death, that it is likely that we are all heading towards the annihilation of human life on earth. When the learned commentators explain the details of the latest negotiations between the governments on the future of the eurozone, they forget to mention that what is being negotiated so blithely is the future of humanity.

We are all Greeks. We are all subjects whose subjectivity is simply being flattened by the steamroller of a history determined by the movement of the money markets. Or so it seems and so they would have it. Millions of Italians protested over and over again against Silvio Berlusconi but it was the money markets that brought him down. The same in Greece: demonstration after demonstration against George Papandreou, but in the end it was the money markets that dismissed him. In both cases, loyal and proven servants of money were appointed to take the place of the fallen politicians, without even a pretence of popular consultation. This is not even history made by the rich and powerful, though certainly they profit from it: it is history made by a dynamic that nobody controls, a dynamic that is destroying the world, if we let it.

The flames in Athens are flames of rage, and we rejoice in them. And yet, rage is dangerous. If it is personalised or turned against particular groups of people (the Germans, in this case), it can so easily become purely destructive. It is no coincidence that the first minister to resign in protest against the latest round of austerity measures in Greece was a leader of the extreme right party, Laos. Rage can so easily become a nationalist, even fascist rage; a rage that does nothing to make the world better. It is important, then, to be clear that our rage is not a rage against the Germans, not even a rage against Angela Merkel or David Cameron or Nicolas Sarkozy. These politicians are just arrogant and pitiful symbols of the real object of our rage – the rule of money, the subjection of all life to the logic of profit.

Love and rage, rage and love. Love has been an important theme in the struggles that have redefined the meaning of politics over the last year, a constant theme of the Occupy movements, a profound feeling even at the heart of the violent clashes in many parts of the world. Yet love walks hand in hand with rage, the rage of "how dare they take our lives away from us, how dare they treat us like objects". The rage of a different world forcing its way through the obscenity of the world that surrounds us. Perhaps.

That pushing through of a different world is not just a question of rage, although rage is part of it. It necessarily involves the patient construction of a different way of doing things, the creation of different forms of social cohesion and mutual support. Behind the spectacle of the burning banks in Greece lies a deeper process, a quieter movement of people refusing to pay bus fares, electricity bills, motorway tolls, bank debts; a movement, born of necessity and conviction, of people organising their lives in a different way, creating communities of mutual support and food networks, squatting empty buildings and land, creating community gardens, returning to the countryside, turning their backs on the politicians (who are now afraid to show themselves in the streets) and creating directly democratic forms of taking social decisions. Still insufficient perhaps, still experimental, but crucial. Behind the spectacular flames, it is this searching for and creation of a different way of living that will determine the future of Greece, and of the world.

For this coming Saturday action throughout the world has been called for in support of the revolt in Greece. We are all Greeks.

venerdì 17 febbraio 2012

...e alcune foto che spiegano tutta la vicenda

salendo verso Syntagma... immagini quotidiani per la Grecia di oggi:

nostri amici animali sempre presenti nei grandi appuntamenti:

arrivano motociclisti con vestiti di carnevale, applauso dalla gente:

alle 17.00 il vecchio motto ritorna alla piazza di Syntagma per prima volta dopo l'estate:

manifestanti riempono la piazza, alcuni con bandiere e fermano davanti i cellerini:

circa le 17.30 membri dell'organizzazione "spitha" ("ΣΠΙΘΑ")(creata da M. Theodorakis) fanno catene umane per far passare Theodorakis che viene per parlare alla gente:

arrivano gli studenti:

verso le 17.45. un "drama" presentato davanti al parlamento:

17.50, i tamburi (di guerra?) si suonano:

18.00: si vede che gli sbirri sono pronti per il massacro molto presto e senza ragione...

c'e' un intero esercito davanti al parlamento:

Mikis Theodorakis (compositore e gran figura di resistenza) arriva e viene salutato dai manifestanti con entusiasmo!

insieme arriva Manolis Glezos, figura storica della resistenza greca durante la seconda guerra (si arrampico' la notte all'Acropoli e strappo' la bandiera nazista. fu il primo atto di resistenza in Grecia...). Anche lui da' la sua presenza alla manifestazione:

18.30 circa Theodorakis e Glezos arrivano vicino αgli sbirri e la gente si ammassa per vederli e sentirli, tutto e'calmo ancora:

subito la polizia scatena l'inferno

gli impiegati del ministro di "protezione del cittadino" non possono tollerare che gli maniffestanti (che vogliono vedere quelle due grandi personaggi di storia) gli tocchino gli scudi!! Lanciano l'attacco con gaz antirespiratori.

18.31 la gente reagisce:

Theodorakis e Glezos cercano di respirare:

che vergogna!

arrabbiata da cio' che vive e vede la gente va contro la polizia

in meno di 5 minuti inizia l'impresa di scioglimento della manifestazione (che ha contato circa 1.000.000 di gente):

cazzo, micca si puo' toccare lo scudo di un poliziotto! in 5 minuti gia' l'aria e' tutta velenosa!

grosse quantita' di gas antirespiratori si lanciano:

qualsiasi cosa che si trova si lancia:

circa le 18.50 si lanciano le prime bombe molotov. Gli sbirri rispondono con
lacrimogeni e gas antirespiratori e anche pietre (si vede a sinistra quello che prende con la mano un pezzo di marmo)

e lo tira alla gente:

gli scontri si espandono:









feriti si trasportano alla stazione primo soccorso che si e' costruito dai volontari alla piazza:

la gente si ritira alla piazza di monastiraki e altri luoghi (xke a Syntagma non si puo respirare) e si ritorna dopo alla fronte (xke ormai parliamo per una guerra) di Syntagma. Questa cosa si continuava fino le 23.00. La gente si ritirava e si ritornava a Syntagma negando di andarsene e il numero dei manifestanti non cadeva.

si costruiscono delle barricate in tutti i vicoli e le strade del centro, e si accendono fuochi che aiutano la gente di respirare un po e combattono la nuvola tossica dei gaz della polizia (mi ha salvato un fuoco del genere)

a Syntagmaa le ambulanze trasportono la gente dal primo soccorso all'ospedale. la gente ritorna alla piazza di nuovo.

intorno al fuoco per respirare. il medico da' consigli:"respirate piano, poco e state calmi"

uno degli sbirri registra lo "show" con una camera... lo mostrera' forse alla sua moglie la sera giocando il cowboy? chissa' se lo mostrera' anche al suo figlio quando gli chiedera' "babo perche'non abbiamo soldi manco per mangiare?"

ma il morale della gente rimane alto. Perfino le statue gridano!

all'armatura degli sbirri, vediamo qua, anche un pezzo grosso di marmo!!

che va lanciato cooooosi'...Bravo!

scontri e la gente fuga dalle nuvole tossiche e pietre ("lecite", della polizia)

gaz anche al centro di primo soccorso contro ogni regola, non solo di pace, ma anche di guerra! Siamo abituati, l'estate lo facevano sempre..

In vano i medici cercano di farli smettere

persone della croce rossa cercano di proteggere i feriti.

gente che resiste ancora dopo ore di una battaglia assurda e violenta

Dopo ore, l'impresa della polizia, finisce. La gente si elimina fuori il parlamento. I politici possono, dopo aver votato, uscire senza problema.

ma la rabbia di una societa' intera sara' dimostrata durante tutta la notte.
Qua, una banca rotta

se dal giorno dopo i lavoratori devono lavorare con 400 euro per salvare le banche la reazione della gente (cioe' spaccarle) per alcuni e' giustificata.

qua la scritta esprime quasi tutta la societa' greca: "non piu salvataggio"

qua l'immagine di un negozietto "compro oro" da quelli che sono moltiplicati in Grecia l' ultimo anno. Vermi che liquidano la miseria del prossimo. Rotto. La scritta vicino:"voglio vita, non soldi"

e per finire questa:

Il sogno dei molti diventa l'incubo dei pocchi...

e per "allegerire" un po:
Gli uomini della polizia Greca, volendo essere pronti per vincere la medaglia d'oro alle prossime gare atletiche europee dei corpi di sicurezza, si allenano fortemente ogni giorno e sotto ogni condizione...

a calcio:

alla ginnastica ritmica (a coppie) - in questo sport siamo particolarmente bravi:


Specifico che le foto non sono mie. le ho prese da un altro blog e ho modificato i commenti.