Atene. Mattina. Un vecchiotto di 77 anni arriva in piazza sintagma davanti ad un albero.
Molta gente passa, cammina velocemente andando al suo lavoro guardando ogni tanto all'orologio che hanno sul polso e senza guardare intorno. Insomma un giorno tipico della vita in città.
L'anziano respirando profondamente i fumi e lo smog della capitale greca, nasconde la mano in tasca. La mano si rivela di nuovo tenendo una pistola. La punta contro la sua testa e grida "Non dobbiamo lasciare debiti ai nostri figli... non commetto suicidio, mi ammazzano!"
(SUONO DELLA PISTOLA CHE SPARA)
Panico alla piazza! Gride! La gente rimane scioccata, altri svengono vedendo un mare di sangue, altri chiudono gli occhi terrorizzati.
Fra poco arriva il pronto soccorso solo per trasportarlo all'ospedale dove lo dichiareranno ufficialmente morto.
la sua foto sarà presto in internet

SCENA II:
Stesso pomeriggio, c'è molta gente in piazza, va vicino all'albero, posa un fiore o un messaggio e accende una candela. Alcuni dopo partono ma alcuni rimangono.
Ci stanno dei giornalisti (come sempre) che fanno foto della gente e delle candele nonché dell'albero che ormai e "vestito" di messaggi...
Una coppia si incontra là davanti. Sono tristi ma anche arrabbiati della situazione politica del loro Paese.
RAGAZZO: Hai letto il messaggio che ha lasciato? l'hanno messo sull' albero.
RAGAZZA: No, aspetta che lo leggo adesso. (legge il messaggio e muove la testa lentamente anche in altri messaggi)
RAGAZZO: Ho letto questo (mostrando) e mi ha colpito molto.
RAGAZZA: (legge) "lo Stato e la TUA apatia lo hanno ammazzato"...(triste) quant'è vero
RAGAZZO: anche questo: "importante non è di rimanere vivo importante è di rimanere umano" questi due sono quelli che mi hanno colpito di più.
(SUONI DI BATTAGLIA URBANA, ESPLOSIVI E GAZ)
Iniziano i scontri della gente con le forze d'ordine che cercano di sciogliere la gente e svuotare la piazza. Alcuni resistono attivamente lanciando pietre e qualsiasi altra cosa che trovano, altri partono per tornare a casa e altri cercano semplicemente di evitare i gaz e i lacrimogeni. La coppia si divide, si ritrova e di nuovo si perde dentro la gente.
Ad un certo momento si ferisce uno incappucciato. Medici dalla parte della gente lo curano. Questo continua per molto e alla fine tutta la gente che è rimasta è intorno all'albero dove il 77enne ha dato il colpo finale della sua vita.
Ci stanno forze d'ordine che guardano da vicino, tenendoli in pratica circondati. Ogni tanto si scherzano parlando in modo ironico alla gente e per il morto. La coppia si ritrova e si abbraccia. Sono ancora tristi e ancora più arrabbiati.
SCENA III:
Al cimitero, molta gente dice addio al vecchio. Dopo si uniscono tutti insieme e fanno una "marcia di protesta" fino la suddetta piazza.
SCENA IV
Mattina, due uomini parlano davanti all'edicola. nei giornali esistono foto come queste:



UOMO A:Ma che è successo?
UOMO B:Un gruppo di cittadini, "un gruppo di anarchici", "dei ribelli" o "dei vigliacchi" (dipende sempre da chi parla e quali interessi serve, ma anche dalla sua idea politica) hanno spaccato la testa di uno dei buttafuori dello Stato, quelli armati legalmente e autorizzati di trattare la gente con la violenza, se non hai capito parlo della nostra cara polizia.
UOMO A: Ma Quando?
UOMO B: Ieri, dopo il funerale civile del 77enne, del farmacista, del cittadino, che ha tolto la sua vita, in un atto disperato - ma sempre di un atto politico si tratta.
UOMO A: Ma Dove?
UOMO B: Sempre qua, a Syntagma, davanti la gabbia della democrazia, parlo del parlamento. Come potrebbe essere diversamente? se lui avesse suicidato in casa sua, nessun media avrebbe saputo niente, e se avesse saputo non l'avrebbe detto a nessuno...
UOMO A: No, dico ... Dove era il poliziotto?
UOMO B: Ma ti dico, sempre qua! A Syntagma... erano in due, i poliziotti, avevano finito il loro turno e stavano per andarsene ma sono stati attaccati da un gruppo di persone, uno dei due correva velocemente e così ha tenuto il naso a posto, l'altro no.
UOMO A; Oh Dio! ma è terribile!
UOMO B: bah.. non direi... un naso spaccato non è niente. I pugili la rompono apposta. In realtà se vedi come "trattano" quelli la gente che ha la sfortuna di trovarsi davanti loro durante una manifestazione capirai che un naso spaccato è... semplicemente un atto simbolico contro un governo non voluto, contro uno Stato - mafioso che ruba ogni giorno i suoi sudditi nonché un atto educativo nei suoi confronti,
UOMO A: Educativo?
UOMO B: Si, infatti, il gruppo gli ha preso il manganello e con questo l'ha picchiato. Forse l'hanno fatto giusto per fargli capire se fa male o no, quando lui lo usa contro la gente...
UOMO A: MA NO! Signore! come ti permetti, in che tipo di Anarchia viviamo se ognuno pensa di poter spaccare il naso di un poliziotto? Dove è il rispetto allo Stato e le Autorità?
UOMO B: Anarchia? per niente, nello stesso modo che la Democrazia è "rappresentativa" anche gli attacchi sono "rappresentativi"... la gente che non può in nessun modo "toccare" il regime che non vuole, gonfia uno della sua servitù...
UOMO A: sei pazzo ma ben informato... e dopo che è successo?
UOMO B: Dopo? il gruppo gli ha tolto il giubbotto antiproiettile, la giacca, il manganello e la pistola e li ha appesi all'albero e dopo un po gli hanno dato fuoco.
UOMO A: Oh che storia... ma volevo sapere per il poliziotto... ce l'ha fatta a scappare?
UOMO B: scappare?... l'hanno lasciato andare, dopo la lezione dolorosa, si è alzato e se n'è andato CAMMINANDO avendo guadagnato anche qualche giorno di ferie dal servizio! Figurati poi quanti di quelli che sono stati picchiati o in ogni modo attaccati dai buttafuori dello Stato se ne sono andati via camminando... vedi, le loro vittime hanno l' "abitudine" di andare via sdraiati... ad una barella! Ad alcuni di loro purtroppo rimane l' "abitudine" e non camminano mai dopo... ma in questi casi i media non sprecano così tante parole.
UOMO A: Questo è davvero triste.. ma io non tollero la violenza da nessuna parte, mi fanno pena le vittime di una violenza...
UOMO B: come non la tolleri? La tolleri ogni giorno che ti violenta lo Stato e le banche. Lo tolleri ogni volta che vedi un uomo senza tetto di cercare l'immondizia per cibo. La tolleri ogni volta che non ribelli sentendo la notizia che costruiscono campi di concentramento per gli immigrati! Questa non la consideri violenza perché non vedi il sangue? vuoi sangue, come ai film di "hollywood"? allora guarda i suicidi, solo l'ultimo anno si sono aumentati tanto... ti fanno pena le vittime ? Prima tu devi fare pena a te stesso, perché sei una vittime di violenza e adesso sei una vittime anche di propaganda che presenta le vittime dello Stato come psicopatici o criminali mentre gli serventi del regime, quando diventano vittime di una controviolenza, li presenta come puri e vergini, poveri ragazzi della classe lavorativa,.
UOMO A: ma non ti fa pena guardarlo insanguinato? è sempre un uomo...
UOMO B: certo che mi fa pena vedere un uomo ferito. Ma non più degli altri feriti. Ma sempre ricordo che il mestiere che lui ha scelto di fare (e spesso lo fa con molto piacere) è l'unico appoggio (insieme con i giornalisti) di un regime non voluto dalla società. E' il piccolo criminale-dipendente di un mafioso e la gente, non potendo arrivare al mafioso direttamente, attacca il piccolo... Non ti sembra così?
UOMO A: Be.....forse.... Vaffanculo, lasciami comprare 'sto giornale....